Ecco la posizione di Alfredo Ferrante, dirigente pubblico e presidenteEdell’Associazione ex Allievi della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, sulle ultime offensive del premier Renzi…
Roma, 13 aprile 2014 – “Usare espressioni come ‘Lotta violenta’ e ‘ruspe’ vuol dire soffiare sul fuoco di un’odiosa campagna di delegittimazione della pubblica amministrazione e, in definitiva, dello Stato”.
Matteo Renzi vuole riformare la burocrazia. Ma non basta ridurre gli stipendi degli alti dirigenti, per “cambiare l’Italia” occorre che la pubblica amministrazione traduca, e celermente, le riforme in atti concreti. Alcune semplici linee guida da seguire per ottenere risultati.
L’Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni – AGDP, Federmanager, le associazioni Concreta-Mente e Numeri Primi, l’associazione degli ex Allievi della Scuola Superiore della PA (oggi SNA, Scuola Nazionale di Amministrazione, e La Scossa hanno presentato il “Manifesto delle giovani classi dirigenti”.
Mentre si attende l’illustrazione alle Camere delle proposte contenute nel programma del Presidente incaricato, continuano le bordate a palle incatenate sulla pubblica amministrazione: meglio buttarsi dove c’è il sangue, potrebbe pensare qualche malizioso.
Dario Quintavalle, Vicepresidente dell’Associazione Allievi SSPA (http://goo.gl/y3ydtM) replica, stesso mezzo, al post “I Mandarini della pubblica amministrazione” (http://goo.gl/nTQcet), ricevuto e pubblicato alcuni giorni fa nel blog Italians di Beppe Severgnini.
I dipendenti pubblici sono troppi e costano troppo alle casse dello Stato? Sono tutti imboscati? Si danno sesmpre malati? Ci sono troppi luoghi comuni sul pubblico impiego e i dirigenti pubblici. Mettiamo nero su bianco!
Quando Renzi dice che è contro la burocrazia, siamo tutti d’accordo. Questa frase, pronunciata in una puntata di “Otto e mezzo” di qualche settimana fa da Gianni Cuperlo, uno dei quattro partecipanti alla “corsa” per Segretario del Partito Democratico. Alcune riflessioni generali.
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